dorayaki originali della pasticceria Usagiya a Tokyo

"A Tokyo la sera e la notte, cieli e luci offrono una continua fioritura di magie" (F. Maraini)

Fra le missioni durante il mio viaggio a Tokyo c’è stata la ricerca dei dorayaki originali. Dovevo assolutamente scoprire dove sono nati e che sapore hanno perché lo avevo promesso a mia figlia Olivia, che adora i pancake giapponesi da quando è piccola.

Colpa o merito di Doraemon, il gatto spaziale che li ha consacrati al mondo; Olivia ha sempre amato cucinare questi dolcetti.

doraemon giappone francesca es
Osaka. io e Doraemon

“Mamma posso fare i dorayaki?” Per anni è stata la domanda più ricorrente a casa nostra verso l’ora di merenda.

Annuivo rimboccandomi le maniche, pronta a correre ai ripari della cucina trasformata in un campo di battaglia. Farina e uova sparse ovunque, ma la felicità di vedere mia figlia con le manine in pasta ripagava qualsiasi fatica.

“Scoprirò la ricetta dei dorayaki originali” le avevo promesso con un bacio prima di partire per il Giappone.

Era un viaggio di lavoro alla scoperta dei robot, e prima di arrivare a Tokyo, quella terra della meraviglie l’ho attraversata tutta. Da Osaka fino a Fukuoka avevo incontrato umanoidi e dinosauri animati che mi avevano persino offerto una cena, che ancora ricordo fra le peggiori (ma entusiasmanti) della vita.

Gli ultimi due giorni nella capitale del Sol Levante erano tutti dedicati alla scoperta della sua anima. Per chi ama come me perdersi fra le vie di una città nuova, a Tokyo è presto accontentato. Passeggiando a caso fra le sue strade si respira il Giappone più autentico, che ha saputo trovare un prezioso equilibrio tra passato e futuro, tradizione e tecnologia.

E venendo alla promessa fatta a mia figlia, i dorayaki originali li ho scovati eccome!

dorayaki originali ricetta

Nel quartiere di Ueno a Tokyo ancora esiste il negozio che li ha inventati, si chiama Usagiya e fra le sue pareti centenarie è custodito il segreto dei dorayaki originali.

Era l’anno del coniglio (1927) quando questa piccola pasticceria li inventò rivisitando la ricetta antichissima di una piccola caramella: un cuore di anko racchiuso in un sottile strato di farina. Da quell’anno la pasticceria si chiama Usagiya, in onore del coniglio (usagi in giapponese) che ancora campeggia sornione all’ingresso del negozio.

La forma attuale dei dorayaki la conoscete tutti, quello che forse non sapete è che in Giappone si gustano ancora secondo l’antica ricetta farciti di anko, una marmellata dolcissima di fagioli atzuki.

I dorayaki originali di Usagiya sono davvero buonissimi, caldi e leggermente croccanti, accompagnati dall’impagabile gusto di poter prendere a morsi una tradizione così antica. 

usagiya Tokyo dorayaki originali
il coniglio – usagi – all’ingresso di Usagiya e il dorayaki con la marmellata di fagioli adzuki

Per i miei gusti la marmellata di fagioli è fin troppo dolce, li preferisco farciti alla maniera di Olivia con marmellata di lamponi o cioccolato fondente, ma se volete dare un tocco orientale ai vostri dorayaki potete seguire questa ricetta che ho realizzato insieme a Lucia per Kenwood.

Un equilibrio fra tè matcha, amarene e cioccolato bianco che ha conquistato anche una vera esperta come Olivia!

dorayaki originali ricetta

dorayaki originali ricetta

Ingredienti per i dorayaki originali:

Dosi per 8/10 dorayaki da 8/10 cm di diametro

Per i dorayaki originali

– 4 uova grandi
– 120 g zucchero semolato
– 30 g miele
– 160 g farina 00
– 5 g di lievito in polvere
– 1 o 2 cucchiai di acqua
– 1 cucchiaio di olio di semi (o altro grasso a piacere per ungere la pentola)

Per la ganache montata al tè matcha

– 125 g di cioccolato bianco
– 125 g di panna da montare + 125 g di panna da montare
– 1 cucchiaino di tè matcha in polvere

Per la decorazione

500 g di ciliegie denocciolate (o amarene sciroppate)


Procedimento per i dorayaki originali

Per i Dorayaki 

Versa uova, zucchero, miele in una ciotola e monta fino a rendere il composto spumoso.

Mescola il lievito con la farina e setaccia il tutto in una terrina. Versa le polveri nel composto di uova e mescola. Riponi la ciotola in frigorifero, coperta da pellicola, per almeno 15 minuti.

Estrai dal frigorifero, aggiungi gradualmente l’acqua, quel tanto che basta per rendere la pastella un pochino più fluida.

Scalda una padella dal fondo antiaderente e ungila con una salvietta imbevuta d’olio. Tenendo il calore moderato, versa un mestolino (circa 30/40 g) di impasto e attendi che si formino in superficie delle piccole bolle prima di capovolgere il dorayaki.

Attendi altri 15-30 secondi, poi rimuovi dal fuoco e adagia su un piatto.

Procedi con il resto dell’impasto. Non è necessario ungere la padella ogni volta.
Copri i dorayaki con pellicola antiaderente e conserva in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.

Per la ganache montata al tè matcha

Sciogli la polvere di tè matcha in una ciotolina versando gradualmente  tutti i 250 ml di panna. Mescola bene e porta a bollore.

Versa in 3 volte sul cioccolato bianco mescolando bene con una spatola per favorirne lo scioglimento. Riponi in frigorifero a raffreddare per almeno 4 ore.

Composizione del dorayaki

Monta la ganache al tè matcha ben fredda con la frusta a fili, poi versala nella tasca da pasticciere e dosa dei ciuffi sulla base del dorayaki. Farcisci con le ciliegie tagliate a metà (o le amarene) e copri con la seconda calotta.


Tornando al mio viaggio a Tokyo, sapevo che Olivia non avrebbe apprezzato la marmellata di fagioli rossi, e in ogni caso trasportare i dorayaki di Usagiya in Italia sarebbe stata follia. Ho rimediato con un peluche del gatto spaziale come souvenir, e una confezione di dolcetti a forma di pulcino. 

dolcetti giapponesi
i dolcetti giapponesi a forma di pulcino

francesca es moon diaries

A questo punto non mi resta che confessarvi il mio folle amore per il packaging giapponese! Nessuno avrebbe mai potuto confezionare con altrettanta grazia un dolcetto a forma di pulcino, racchiuso in una velina, adagiato in una scatola e consegnato in busta coordinata!

io li amo. 

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