Ci siamo svegliati ai piedi delle Black Hills una mattina per caso, viaggiando da nord verso il Colorado. Abbiamo preso una mappa alla reception del Motel e di fronte a una frittata al formaggio, abbiamo scelto di esplorare il Custer State Park.
Il nostro piccolo ranger Ernesto era dotato di zainetto e binocolo, ma appena entrati nel Custer State Park, l’incontro con i bisonti è stato subito ravvicinato e spiazzante. Mandrie di bestie enormi che si avvicinavano senza timore, così affabili che siamo scesi dalla jeep oltrepassando ogni distanza di sicurezza, e uno di loro ci ha rimesso a posto sui nostri sedili con un ruggito.
Abbiamo guidato senza meta per la strada deserta che serpeggiava nella foresta, e siamo arrivati al Sylvan Lake, uno specchio d’acqua circondato dalle rocce appuntite delle Black Hills, popolate da antilopi, alci, capre di montagna e asini. Una meraviglia della natura che ci ha convinti subito a cercare un posto per restare fino al giorno seguente.
La mappa segnalava a pochi passi da noi il Sylvan Lake Lodge, dove ci siamo diretti per cercare una camera.
Entrare in quella grande hall è stato come aprire la porta di un sogno.
Una luce bellissima filtrava dalle finestre a illuminare qualche vaso di fiori secchi raccolti dal caso, un caminetto acceso di fronte al grande pianoforte, il calore del legno e divani ovunque. Quanto avrei voluto sprofondarci con una tazza di tè fumante, la testa appoggiata sulle gambe di Alberto e la sua voce a leggermi un libro.
Un sogno ad occhi aperti durato il tempo del check-in, e subito la vocina di Ernesto mi ha riportata con i piedi per terra, su quel pavimento di legno scricchiolante.
Per convincere Ernesto a esplorare i dintorni, ci siamo tutti calati nei panni di “ricercatori di minerali”, abbiamo scalato qualche roccia e passeggiato lungo strade tortuose del Custer State Park, con le tasche piene di sassi ci siamo infilati nelle piccole gallerie di granito, e per il tramonto eravamo di nuovo sul Sylvan Lake.
Seduta su una roccia a picco sull’acqua, di fronte agli abeti riflessi nel lago, ho capito perché di tutto il Custer State Park, il Sylvan Lake è chiamato ‘crown jewl’, il gioiello della corona.